Controprogetto indiretto all’Iniziativa paesaggio: presa di posizione dell’Associazione «Sì alla natura, al paesaggio e alla cultura della costruzione»

Un controprogetto senza ambizioni

09.9.2021

Per l’associazione promotrice dell’, il controprogetto indiretto in consultazione fino al 13 settembre è insufficiente e le misure proposte non permettono di porre fine alla cementificazione del paesaggio e l’impermeabilizzazione dei suoli. Il Parlamento dovrà dare ulteriori garanzie per la protezione della natura, del paesaggio e del patrimonio architettonico se davvero intende far emergere un compromesso.

Ogni anno 2000 nuovi edifici sorgono su terreni fuori dai comprensori edificabili. La loro urbanizzazione comporta la costruzione di strade, posteggi e installazioni tecniche. Questo processo, fuori controllo ormai da molti anni, è in costante aumento, tant’è vero che ormai le superfici edificate fuori zone edificabili rappresentano circa il 40% di tutte le superfici edificate in Svizzera. Un numero allarmante che l’attuale versione della revisione della legge sulla pianificazione del territorio (LPT2), che funge da controprogetto indiretto all’Iniziativa paesaggio, non riuscirà purtroppo né a stabilizzare e men che meno a ridurre. 

Nella sua presa di posizione, l’Associazione «Sì alla natura, al paesaggio e alla cultura della costruzione» indica i seguenti punti del controprogetto come particolarmente problematici.

  • L’obiettivo della stabilizzazione del numero degli edifici al di fuori delle zone edificabili e dell’impermeabilizzazione dei suoli va corretto al fine di corrispondere alle rivendicazioni dell’iniziativa. Le attuali proposte aprono le porte a ulteriori costruzioni e non offrono alcuna garanzia di applicazione o informazione da parte dei Cantoni. Il meccanismo della ricompensa per la demolizione va mantenuto nel progetto finale. 
  • Le modalità di pianificazione e di compensazione danno ai Cantoni la possibilità di creare delle «zone speciali fuori zona edificabile» spianando così la via a politiche arbitrarie e a conflitti con l’agricoltura.
  • Alla legge sono aggiunte troppe deroghe che non tengono conto della protezione del paesaggio. Tali eccezioni estendono le possibilità di costruire fuori della zona edificabile, il che contrasta con l’obiettivo di stabilizzazione del numero di edifici fuori zona edificabile stabilito dallo stesso controprogetto.
  • Il controprogetto non tiene sufficientemente in considerazione il carattere multifunzionale della zona agricola. Essa deve poter mantenere le sue funzioni di promozione della biodiversità, di compensazione ecologica e di svago di prossimità assicurando la produzione agricola sui migliori suoli. Inoltre, il controprogetto permette la costruzione di stalle per l’allevamento intensivo su scala industriale sconfinanti in zona agricola.

L’Iniziativa paesaggio sottolinea che gli obiettivi del controprogetto presentato dalla Commissione dell’ambiente del Consiglio degli Stati (CAPTE-S)  possono rappresentare un primo passo nella giusta direzione, ma l’analisi dettagliata delle misure proposte evidenzia profonde contraddizioni tra gli obiettivi e gli strumenti messi a disposizione dei Cantoni. Per addivenire a un compromesso, è quindi necessario che il controprogetto, sostenuto dal Consiglio federale, venga debitamente migliorato. 

Contatti:

  • Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio: Raimund Rodewald, direttore, tel. 079 133 16 39
  • Pro Natura, responsabile della campagna Iniziativa paesaggio: Elena Strozzi, tel. 079 555 33 79

 

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