Un’iniziativa per proteggere la natura selvatica

08.09.21

La natura selvaggia, il paesaggio culturale e il patrimonio architettonico sono sempre più esposti al degrado in seguito alle attività umane e alla sfrenata cementificazione. L’iniziativa paesaggio propone pertanto un cambiamento di paradigma. Dopo aver raccolto oltre 100’000 firme e consegnato l’iniziativa, essa è oggi al centro di un intenso dibattito politico. Il momento ideale per tracciare un bilancio intermedio con uno dei suoi più strenui fautori, il direttore di BirdLife Svizzera Raffaël Ayé. 

Raffael Ayé

Raffaël Ayé, direttore di BirdLife Svizzera

Nel marzo del 2019 diverse organizzazioni hanno lanciato l’iniziativa paesaggio al fine di proteggere la natura, il paesaggio e la cultura della costruzione. Per quale motivo? 

La biodiversità è fortemente diminuita in Svizzera, i nostri ecosistemi sono in pericolo. BirdLife Svizzera costata un impoverimento e una banalizzazione dei paesaggi specialmente per quanto concerne i terreni coltivati, ma non solo. Questo comporta anche una diminuzione delle specie di uccelli tipiche di questi paesaggi. Ciò dipende, oltre che dall’agricoltura intensiva anche dall’edificazione e dall’espansione dispersiva degli insediamenti. Oggigiorno, quasi il 40% della superficie edificata si trova fuori dalle zone edificabili. Per questo motivo, Pro Natura, BirdLife Svizzera, Patrimonio svizzero e la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio hanno lanciato l’iniziativa paesaggio. 

Che cosa chiede esattamente l’iniziativa? 

In realtà, la separazione dei comprensori edificabili da quelli non edificabili è già stabilita da tempo nella legge sulla pianificazione del territorio. Purtroppo, questo principio non viene rispettato, come dimostra la sfrenata attività edilizia fuori delle zone edificabili. In Svizzera sono ormai quasi 600’000 gli edifici costruiti fuori zona, allorquando la volontà delle cittadine e dei cittadini è chiaramente di limitare al minimo l’attività edilizia fuori della zona edificabile. 

L’iniziativa vuole rafforzare questo principio di separazione tra il comprensorio edificabile et il comprensorio non edificabile. Anche in futuro saranno possibili nuove edificazioni fuori delle zone edificabili, ma solo se sono necessarie all’agricoltura o se altri fondati motivi ne vincolano l’ubicazione. L’iniziativa non ammette più cambiamenti di destinazione, fatte salve le eccezioni che servono alla conservazione di edifici degni di protezione o che comportano un miglioramento sostanziale della situazione generale locale per quanto riguarda la natura, il paesaggio e la cultura della costruzione. 

In tal modo l’iniziativa fornisce un contributo essenziale a porre un freno all’attività edilizia sfrenata nei nostri paesaggi e all’edificazione dispersiva. Solo così sarà possibile preservare in Svizzera almeno un po’ di natura selvaggia e un minimo di paesaggi naturali non cementificati. L’iniziativa apre la via a un utilizzo sostenibile del suolo e alla conservazione durevole di paesaggi attraenti, a una cultura della costruzione ad alto livello e alla protezione preziosa della biodiversità del nostro Paese. 

L’iniziativa paesaggio è stata depositata nel settembre 2020 corredata da oltre 100’000 firme valide. Ma il percorso verso la votazione popolare è lungo e irto d’ostacoli. Può illustrarci il processo in corso? 

Nel mese di dicembre il Consiglio federale ha riconosciuto la necessità d’agire ai sensi dell’iniziativa paesaggio e l’impellenza di una limitazione dell’attività edilizia debordante fuori delle zone edificabili. Ora considera la revisione della legge sulla pianificazione del territorio proposta dalla commissione del Consiglio degli Stati come il controprogetto all’iniziativa. In realtà, le misure proposte dalla commissione risultano scarse e in diversi punti appaiono equivoche. Tutta una serie di eccezioni potrebbe indebolire anziché rafforzare gli intenti. È quindi probabile che l’iniziativa paesaggio sarà sottoposta al vaglio del popolo. 

Come valuta il sostegno della popolazione? 

La popolazione svizzera è molto legata ai suoi paesaggi e alla natura. Lo si è visto d’altronde chiaramente durante la pandemia, quando le aree naturali erano mete molto frequentate. Soprattutto in tempi difficili un’escursione nella natura o l’immagine di un paesaggio familiare offrono sostegno e serenità. Inoltre, i paesaggi intatti sono di grande e crescente importanza per il turismo. È quindi importante proteggere il paesaggio! 

Nelle votazioni politiche emerge la grande valenza dei paesaggi intatti per la popolazione svizzera. Nel 2013 la riveduta legge sulla pianificazione del territorio come controprogetto alla prima iniziativa per il paesaggio è stata accolta a larga maggioranza dall’elettorato e da quasi tutti i cantoni: 25 su 26 cantoni. Un tale consenso è significativo. Nel 2012 l’iniziativa sulle abitazioni secondarie è stata accolta nonostante il parere contrario della maggioranza del Parlamento. L’iniziativa paesaggio troverà il sostegno di ampie cerchie della popolazione poiché si tratta di preservare il nostro patrimonio al quale ci legano profonde emozioni. 

In Svizzera sono stati edificati 590.000 fabbricati fuori della zona edificabile. Anche se la cifra appare elevata, è nondimeno astratta. Cosa significa concretamente?   

Circa il 40 per cento della superficie edificata si trova fuori delle zone edificabili. Questo significa che perlomeno in talune regioni la pianificazione del territorio ha fallito. Ogni anno in Svizzera vengono costruiti circa 2000 edifici fuori delle zone edificabili. Quindi, lo scempio non accenna a diminuire. Questa tendenza ha un forte impatto sul paesaggio con effetti deleteri sul paesaggio, la fauna e la flora.    

Qualora l’iniziativa paesaggio venisse accolta, quali saranno gli effetti sulle regioni di montagna e la natura selvaggia? 

L’iniziativa paesaggio avrà ripercussioni positive in tutta la Svizzera, evitando di ulteriormente pregiudicare paesaggi ancora non edificati e le rimanenti regioni con una natura più o meno incontaminata mediante nuove costruzioni e nuove strade d’accesso. Nelle regioni di montagna esistono ancora più regioni con una natura intatta e di selvaggia bellezza. Un loro successivo pregiudizio a causa dell’attività edilizia è scongiurato o almeno fortemente limitato. E la natura è a sua volta la più preziosa risorsa di cui dispone la Svizzera.

La legge sulla pianificazione del territorio è entrata in vigore solo nel gennaio del 1980, in risposta alla debordante attività edilizia negli anni di forte crescita dopo la seconda guerra mondiale. È servita poi la pressione dell’Iniziativa costituzionale federale «Spazio per l’uomo e la natura (Iniziativa per il paesaggio-I)» che nella votazione referendaria ha portato all’inizio di marzo 2013 a una netta accettazione da parte dei cittadini aventi diritto di voto della revisione della legge sulla pianificazione del territorio. Si è trattato di una decisione di portata storica. Il Comitato d’iniziativa ha così potuto procedere già prima del voto al ritiro dell’iniziativa popolare. 

Parallelamente, i tribunali hanno potuto migliorare il vincolo giuridico. Per esempio, tramite una sentenza del Tribunale federale che ha giudicato illeciti i cambiamenti di destinazione di edifici rurali storici fuori delle zone edificabili. E siamo di nuovo impegnati sul fronte di un’ulteriore revisione della legge sulla pianificazione del territorio. E’ per questo motivo che abbiamo lanciato l’Iniziativa paesaggio. 

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