Controprogetto indiretto all’Iniziativa paesaggio: presa di posizione dell’Associazione «Sì alla natura, al paesaggio e alla cultura della costruzione»

Il parere dell’Iniziativa paesaggio sull’attuale progetto di legge

05.6.2023

Il 15 giugno il Consiglio nazionale dibatterà sulla revisione parziale della legge sulla pianificazione del territorio (LPT2), che dovrebbe fungere da controprogetto all’Iniziativa paesaggio. Il progetto attuale va essenzialmente nella buona direzione per arginare il boom edilizio in atto all’esterno della zona edificabile e tutelare quindi paesaggio, biodiversità e cultura architettonica. È però importante che il Parlamento non aggiri l’obiettivo con nuovi allentamenti.

La Commissione dell’ambiente del Consiglio nazionale (CAPTE-N) ha inasprito, completato e chiarito diversi aspetti del progetto di revisione parziale della legge sulla pianificazione del territorio (LPT 2, oggetto 18.077) rispetto alla precedente versione del Consiglio degli Stati. I seguenti elementi sono fondamentali affinché il principio di separazione tra zona edificabile e non edificabile sia ulteriormente rafforzato nella LPT:

  • Gli obiettivi di stabilizzazione: riguardo al numero di edifici e alle aree impermeabili fuori della zona edificabile
  • l’esecuzione degli obiettivi mediante i piani direttori cantonali
  • i premi alla demolizione come incitamento alla rimozione degli edifici in disuso
  • scadenze e regole chiare qualora gli obiettivi non siano raggiunti
  • una buona regolazione della compensazione del valore aggiunto come adottato nella prima revisione della legge (LPT1)
  • Regole chiare e severe per l’approccio territoriale che consente di costruire nelle aree non edificabili con misure di compensazione e valorizzazione.

L’Associazione promotrice dell’Iniziativa paesaggio è del parere che il progetto, nel suo insieme, sia un netto miglioramento. Tuttavia potrà essere ritenuto come un compromesso accettabile e un buon controprogetto all’Iniziativa paesaggio solo se la versione della maggioranza della commissione del Consiglio nazionale sarà confermata nella sua essenza e se non verranno imposte le molte richieste delle minoranze che intendono conseguire nuove eccezioni per le costruzioni all’esterno della zona edificabile. Il Consiglio degli Stati dovrà poi seguire la linea adottata dalla commissione del Consiglio nazionale (CAPTE-N) e dalla sua commissione CAPTE-E. Colpisce inoltre particolarmente la decisione di una stretta maggioranza della Commissione che permetterebbe di trasformare interamente le stalle e i fienili contigui alle case rurali in nuovi spazi abitativi e quindi di costruire case plurifamiliari nella zona agricola invece che nella zona edificabile.

Il meccanismo centrale: doppio obiettivo di stabilizzazione, esecuzione mediante i piani direttori, periodo transitorio, monitoraggio da parte della Confederazione

La CAPTE-N ha confermato gli obiettivi di stabilizzazione formulato dal Consiglio degli Stati circa il numero di edifici e la superficie cementificata all’esterno delle zone edificabili. L’esecuzione avverrà mediante i piani direttori cantonali e nell’ambito di una concezione complessiva cantonale. È previsto un periodo transitorio per modificare i piani direttori al fine di raggiungere i suddetti obiettivi. Alla scadenza, ogni nuovo edificio sarà sottoposto all’obbligo di compensazione. La Confederazione assumerà il compito di rilevare i dati per l’esame degli obiettivi di stabilizzazione. In questo modo i cantoni saranno sgravati e i dati dell’osservazione del territorio potranno essere confrontati a livello nazionale.

Molte nuove possibilità di edificare richieste da alcune minoranze della CAPTE-N saranno tuttavia contrarie all’obiettivo di stabilizzazione. Si spera che tali richieste, che richiederebbero una maggiore regolazione e che contano su concetti molto flessibili, non vengano accettate dal Consiglio nazionale.

Limitare il metodo territoriale alle zone di montagna

Ai sensi del cosiddetto «approccio territoriale» i cantoni dovrebbero essere atti a definire delle zone speciali all’esterno delle zone edificabili, a determinate condizioni. Vi sarebbero ammesse utilizzazioni che non sono vincolate all’ubicazione. Si corre quindi il pericolo che delle zone edificabili speciali siano create all’esterno delle zone edificabili, contravvenendo in modo palese al principio di separazione. Secondo la proposta della maggioranza della CAPTE-N, questa possibilità dovrebbe comunque essere limitata alle zone di montagna. Inoltre va tenuto conto della struttura dell’insediamento, della cultura architettonica, dell’aspetto dell’ambiente circostante, dell’inserimento armonioso nel paesaggio e della conservazione della biodiversità e delle terre coltive. Nella maggior parte dei casi saranno inoltre richieste misure di compensazione e di rivalutazione.

Fortunatamente la CAPTE-N ha stralciato un’altra disposizione contraria al principio di separazione: il Consiglio degli Stati aveva previsto che i cantoni potessero definire delle porzioni di territorio nelle quali sarebbe permesso trasformare gli edifici rurali in disuso in abitazioni. È assolutamente fondamentale per l’iniziativa paesaggio che questa disposizione rimanga stralciata.

Non si trasformino edifici rurali in case plurifamiliari!

Una nuova richiesta, accettata da una piccola maggioranza della Commissione, prevede di permettere che sia trasformato in abitazioni l’intero volume degli edifici annessi alle case rurali. Parecchi nuovi appartamenti potrebbero quindi sorgere dove si trovavano grandi stalle e fienili. L’Iniziativa paesaggio considera molto problematica tale richiesta poiché contraddice il principio di separazione. Sarebbe anche un palese passo indietro rispetto alla regola in vigore: finora gli edifici non conformi alla zona sono ammessi se l’insieme architettonico conserva il suo carattere originario. Esso può essere modificato solo a favore di un risanamento energetico o di un adeguamento alle moderne esigenze abitative. Trasformare gli edifici annessi in case plurifamiliari cambierebbe radicalmente l’aspetto delle singole fattorie e dei loro dintorni.

Questa decisione della Commissione perturba l’insieme, altrimenti piuttosto positivo, della versione della CAPTE-N. L’Iniziativa paesaggio chiede al Consiglio nazionale di rettificare.

Premio per la demolizione come incitamento

Per raggiungere gli obiettivi di stabilizzazione è stato proposto un premio per la demolizione come incitamento finanziario alla rimozione di edifici in disuso. Tuttavia tale premio andrà versato solo per la rimozione di edifici legalmente costruiti, come lo richiede giustamente la maggioranza della Commissione, e solo se non viene costruito un nuovo edificio sostitutivo. Il finanziamento avverrà tramite il conguaglio del valore aggiunto e contributi federali e cantonali. Va rilevato che questo sarà l’unico strumento finanziario utile ai cantoni che incassano poco dal conguaglio del valore aggiunto poiché possono ormai intraprendere pochi azzonamenti. Sarebbe altrettanto problematico se la minoranza dovesse prevalere.

In conclusione

La proposta di revisione parziale della CAPTE-N, nell’insieme, va nella buona direzione. Tuttavia alcuni miglioramenti sono passati a una lieve maggioranza e alcune richieste della minoranza minacciamo la tutela della natura, del paesaggio e delle terre coltivate nelle zone non edificabili.

Ulteriori informazioni:

Pagina della LPT2 sul portale web del Parlamento v. link indicato sopra (18.077)

 

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