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L’Iniziativa paesaggio – perché?

Edifici e infrastrutture deturpanti in aumento

In Svizzera la regola fondamentale della pianificazione del territorio garantisce la chiara separazione delle zone edificabili da quelle non edificabili. In linea di principio, non è consentito edificare su queste ultime. Eppure, dal 1985, parecchie migliaia di nuovi edifici appaiono ogni anno nelle zone cosiddette «non edificabili» fuori dagli abitati. Questa invasione delle nostre campagne pone grandi problemi alla natura e all’essere umano: degrado dei paesaggi più belli, mancanza di spazio, perdita di biodiversità e di terre di buona qualità. Oggi quasi il 40% delle aree edificate si trovano fuori zona edificabile. Un controsenso che deve essere corretto.

Lacune nella legge sulla pianificazione del territorio

La Legge sulla pianificazione del territorio (LPT) stabilisce i criteri per le autorizzazioni edilizie e sancisce il principio fondamentale della separazione tra zone edificabili e non edificabili. Negli ultimi anni diverse norme della legge sono state annacquate. Così dal 1982 il Parlamento federale ha introdotto parecchie eccezioni che consentono di costruire di tutto e ovunque in zone in cui la costruzione precedentemente era preclusa contro la volontà del popolo che ha sempre difeso la bellezza dei paesaggi e delle campagne.

Promozione delle costruzioni fuori zona

I nostri parlamentari hanno viepiù introdotto eccezioni alla regola, pur normale e logica, di «non costruire nelle zone non edificabili», nella Legge sulla pianificazione del territorio. Si direbbe che difendano, invece delle aspettative della popolazione, piuttosto gli interessi di alcuni investitori e costruttori, consentendo loro di erigere grandi serre sotto il titolo di zone agricole speciali nello spazio rurale o di trasformare edifici a scopo turistico o artigianale.

Il frammentamento aumenta

Negli ultimi 30 anni, la superficie utilizzata per le infrastrutture di trasporto indispensabili all’allacciamento delle costruzioni nelle zone non edificabili è aumentata del 15% e attualmente si estende su 63 000 ettari. Ogni strada supplementare rappresenta una cesura in più nei nostri paesaggi e fra i biotopi. Gli animali selvatici soffrono particolarmente di questa situazione. Lo stato dei corridoi faunistici sovraregionali è catastrofico: solo un terzo di questi è intatto, la metà ha subìto danni e il 16% è totalmente interrotto.

Sempre meno spazio per la natura

Dal 1985 al 2009, la natura ha perso 186 ettari, sacrificati soprattutto a costruzioni infrastrutturali come strade, a nuove costruzioni abitative, a costruzioni industriali o per l’agricoltura intensiva. Ciò corrisponde alle superfici delle città di Zurigo, Ginevra, Basilea e Berna riunite. Queste costruzioni causano considerevoli disturbi per la flora e la fauna, ad esempio in seguito ad inquinamento fonico e luminoso, oltre alla perdita di spazio indispensabile alla loro sopravvivenza. Ciò esercita un influsso negativo sulla biodiversità.

Spariscono suoli di alta qualità

L’agricoltura necessita terre agricole di buona qualità per fornire prodotti pregiati. Oggigiorno è già difficile garantire una superficie d’avvicendamento culturale sufficiente per raggiungere questo obiettivo. Occorre puntare su un’agricoltura sostenibile e dipendente dal suolo.

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